Questa caratteristica dell’estetica Zen è legata alla sensazione di silenzio, quiete e serenità, tutte qualità che provengono da un profondo lavoro di ricerca e concentrazione di chi crea e servono a rasserenare e rilassare l’animo di chi osserva.
L’obiettivo però non consiste nel creare una silenziosa e statica quiete ma nel rappresentare questo stato attraverso il movimento e il silenzio attraverso il suono, eliminando le tensioni e i disagi che disturberebbero la fruizione dell’opera.
Riuscire a suscitare quella sensazione di “calma attiva “trasmessa dal bonsai, libero da tensioni visive, forzature innaturali, equilibri mal gestiti e pronto invece a trasmettere la serenità e l’armonia della sua natura di albero, è uno dei compiti principali dell’artista nel realizzare un’opera emozionante e priva di tensioni visive.
L'estetica applicata al bonsai deve essere una semplice riflessione sull'arte di realizzare attraverso la natura un prodotto bello, vecchio ed emozionante, basandosi sui canoni di bellezza, sull'esperienza estetica, sui concetti emozionali, dove questi argomenti non sono soltanto elaborazioni filosofiche e culturali, ma l'obbiettivo concreto dell'opera del Bonsaista.
L'emozione che l'opera dovrebbe suscitare in chi la osserva è l'obbiettivo più arduo che ogni artiste rincorre nella realizzazione del proprio lavoro, ed essa passa attraverso la condizione di Seijaku , ovvero l'assenza di tensioni, di dubbi, di incertezze verso l'opera e l'artista. Solo attraverso la tranquillità e la serenità di un lavoro che trasmette quiete ed armonia si possono creare i presupposti per regalare emozioni e sensazioni positive.
"Il dubbio impedisce l'emozione"